Luca Baldin
Laureato in Storia a Venezia e specializzato in tecnica delle pubbliche relazioni all’Istituto Superiore di Giornalismo di Roma, ha svolto per molti anni la propria attività nel campo della valorizzazione dei beni culturali, svolgendo anche attività di docenza presso l’Università di Venezia Ca’ Foscari e l’Università di Siena. Dal 2014 è Project Manager di Pentastudio, agenzia che organizza i principali eventi fieristici nazionali nel campo della Home and Building Automation. Collabora con la rivista on line Agenda Digitale.
Come sarà la casa dopo il lockdown? Tre le domande chiave a cui occorre fornire una risposta nuova e adeguata: connettività, resilienza, sostenibilità.
Se l’abitazione non è più la casa-dormitorio, ma diventa luogo di vita a 360°, includendo svago, lavoro, studio, e persino cura è evidente che il paradigma spazio-valore cambia, così come quello della dotazione tecnologica di base, pena l’esclusione e la discriminazione.
Per questo si è parlato anche di “Connessione” come nuovo diritto costituzionale e fondamento della democrazia digitale. Connessione come infrastruttura indispensabile per accedere ai nuovi servizi e per consentire un uso innovativo dell’abitazione.
Connessione come presupposto per la resilienza, che significa adattabilità, flessibilità. Ma anche per contribuire alla sostenibilità attraverso l’intelligenza artificiale e la messa in rete degli edifici di una smart city per produrre i big data da cui deriveranno azioni predittive, programmazione e operatività consapevole.